L’acne è un vero incubo, il nuovo studio però potrebbe cambiare radicalmente la cura di questo disturbo: cosa hanno scoperto.
Chi soffre di acne sa bene quanto questo disturbo possa essere per certi aspetti debilitante. Viviamo infatti in un mondo alla ricerca costante della perfezione e i social nel corso degli anni non hanno fatto altro, se non acuire questo gap tra reale e virtuale, causando non poco disagio in chi scorre foto di volti dalla pelle essenzialmente perfetta.
![Scoperta incredibile per curare l'acne](https://www.ilecce.it/wp-content/uploads/2024/01/Guancia-11012024-ilecce.it_.jpg)
Il “problema” però è che le imperfezioni dell’acne riguardano tutti, nessuno escluso. Sì, è vero che c’è chi ha solo qualche brufolo al mese e chi invece deve convivere con le cicatrici lasciate da anni di sfoghi, è importante però non dimenticare mai che nessuno è perfetto. A questo proposito è bene ricordare anche che post e stories con foto impeccabili che spesso vediamo sui social sono il risultato di un fine lavoro di editing volto a valorizzare l’immagine in questione.
Abbattersi quindi per ciò che propongono i social media è solo controproducente. Molto più entusiasmante, invece, è il passo in avanti fatto dalla scienza che potrebbe aver rivoluzionato per sempre la cura dell’acne. Ma cosa cambia esattamente e perché curare l’acne potrebbe essere molto più semplice e meno doloroso d’ora in avanti?
La scienza fa un altro passo avanti nella cura dell’acne: cambia tutto
Un gruppo di dermatologi e bioingegneri dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona, in Spagna, ha modificato geneticamente un batterio presente nella pelle umana in modo che sia in grado di produrre ed espellere molecole volte a curare l’acne. In altre parole, lo stesso batterio all’origine dell’acne potrebbe anche curarla. Ma di quale batterio si parla?
![Scoperta incredibile per curare l'acne](https://www.ilecce.it/wp-content/uploads/2024/01/Volto-11012024-ilecce.it_.jpg)
Il team di ricercatori ha utilizzato il Cutibacterium, responsabile di quasi il 60% dei casi di acne, che rilascia isotretinoina. E modificandolo è stato possibile restituire alla pelle del viso un incarnato più omogeneo. Testato con successo sui topi, questo batterio potrebbe rappresentare un piccola rivoluzione in campo medico.
È ancora però troppo presto per dirlo, proprio perché non sono stati effettuati ancora i test sull’uomo. Tuttavia, si tratta di un passo importantissimo per la ricerca. “Finora il C. acnes era considerato un batterio intrattabile, ma siamo riusciti a ottenere proteine modificate“, ha spiegato in un’intervista rilasciata all’Ateneo spagnolo la bioingegnere Nastassia Knödlseder, autrice principale dello studio.