Puccia salentina, perché si chiama così e quali sono i segreti di una specialità che ha fatto il giro del mondo

Il Salento è noto per il suo mare e le sue spiagge ma anche per la cucina: la Puccia salentina, una specialità da scoprire.

Il Salento è noto per le sue città ricche di bellezze storiche e culturali da ammirare, per le sue spiagge in cui rilassarsi in estate o passeggiare durante le stagioni fredde e per il suo mare cristallino e incontaminato. Non a caso in estate il Salento viene preso d’assalto da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.

Puccia salentina: perché si chiama così
La puccia è un’alternativa al classico panino, gustosa e che si può personalizzare come più si gradisce.

Come ogni città che si rispetti, il patrimonio della città è anche culinario. Tante sono le ricette tipiche e tradizionali che si possono gustare sostando e soggiornando nelle città del Salento ma la regina dello street food è la puccia salentina, che definire un “panino” è veramente riduttivo.

La Puccia salentina: perché si chiama così e i segreti di questa specialità

Il termine “puccia” deriva dal latino buccellatum che era il pane che i legionari romani portavano con loro quando partivano per le campagne militari. Il buccellatum era molto simile alle gallette e si conservava per giorni. Come il buccellatum, la puccia si conserva per lungo tempo ed è facile da trasportare. 

Puccia salentina: i segreti su questa specialità
I segreti sulla puccia salentina, uno “street food” da assaggiare – ilecce.it

Nacque quando i contadini pugliesi dovevano fare lunghi viaggi per raggiungere i latifondi dove lavoravano. Anche i pastori durante la transumanza mangiavano la puccia. Questo cibo era molto amato anche dalle donne di casa che preparavano la puccia con facilità e la mangiavano anche mentre continuavano a fare le loro faccende (pregare, fare la pulizie, accudire i figli).

Oggi si trovano tre tipi di impasti differenti di puccia e si può farcire come si preferisce. Viene venduta in panifici, pub e locali ma è semplice anche prepararla in casa perché occorreranno: 

  • 1 kg di semola di grano duro
  • Un bicchiere e mezzo di olio extra vergine di oliva pugliese
  • Un cubetto di lievito di birra
  • Acqua
  • Sale
  • Olive nere (a piacere denocciolate)

Per realizzarle basterà:

  1. Disporre la semola di grano duro a fontana sul piano da lavoro. 
  2. Aggiungere l’olio, l’acqua tiepida con il lievito sciolto al suo interno e il sale.
  3. Impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo come quello della pizza.
  4. Lasciar lievitare l’impasto per un paio d’ore per il raddoppio del volume. 
  5. Lavorare di nuovo l’impasto e aggiungere le olive nere lavate, denocciolate e sminuzzate (in passato si utilizzavano intere con il nocciolo).
  6. Dividere l’impasto in piccoli panetti e dare la forma di focacce dal diametro di circa 10-15cm. 
  7. Infornare su teglia rivestita da carta da forno a 250° per 40 minuti. 
  8. Far raffreddare, tagliare in due e farcire a piacimento (con affettati, formaggi, verdure).
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