Diabete: arriva la pensione anticipata ma non confondere invalidità INPS con quella civile

Tantissime le persone che soffrono di diabete: possono ottenere la pensione anticipata. Ecco quali sono i requisiti per averla

Il diabete, una malattia cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, continua a rappresentare una sfida significativa per la salute pubblica. Questo disturbo metabolico, caratterizzato da livelli elevati di zucchero nel sangue può avere gravi conseguenze e, in generale, risultare invalidante. In pochi sanno che si può chiedere la pensione anticipata per questa patologia. Attenzione, però, a non fare confusione tra l’invalidità INPS con quella civile. 

Pensione diabete
Pensione anticipata per chi soffre di diabete – (ilecce.it)

Il diabete non conosce confini, con una prevalenza in costante aumento in tutti i continenti. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2023, oltre 400 milioni di persone vivono con il diabete, e si prevede che questo numero crescerà in modo significativo nei prossimi decenni. La necessità di affrontare questa epidemia richiede sforzi coordinati a livello globale.

Molteplici fattori contribuiscono all’insorgenza del diabete, tra cui predisposizione genetica, stili di vita sedentari, e cattive abitudini alimentari. La crescente urbanizzazione e l’adozione di diete ricche di zuccheri e grassi stanno alimentando l’incidenza di questa malattia. Campagne educative mirate sono essenziali per promuovere stili di vita sani e prevenire il diabete di tipo 2, spesso correlato alla dieta e all’obesità.

Diabete: ecco la pensione anticipata

Il diabete non solo incide sulla salute individuale, ma ha anche profonde implicazioni economiche e sociali. Le spese sanitarie collegate al trattamento del diabete stanno aumentando, mettendo a dura prova i sistemi sanitari globali. Inoltre, le persone con diabete possono affrontare discriminazioni sul luogo di lavoro e barriere nell’accesso ai servizi sanitari, sottolineando la necessità di una risposta inclusiva e equa.

Diabete, pensione anticipata
Ecco la pensione anticipata per chi soffre di diabete – (ilecce.it)

In pochi sanno che essere afflitti da questa problematica può dare diritto alla pensione anticipata. Ovviamente dipende sempre da una serie di condizioni: la gravità della patologia, la presenza di altre malattie (collegate o meno), il riconoscimento di percentuali alte di invalidità ordinaria e di invalidità specifica e anche l’età può avere una sua importanza. Non stiamo parlando di una pensione specifica per i diabetici, ma di determinate condizioni cui sottopone la malattia che possono fare scattare i criteri per la pensione anticipata.

Necessario il 74% di invalidità per avere la pensione anticipata per i lavoratori precoci invalidi. Necessario il 74% di invalidità anche per l’ape sociale a 63 anni e per Opzione donna, dai 60 anni. Per l’assegno ordinario d’invalidità è necessario il 67% di invalidità specifica. Mentre per la pensione anticipata per invalidità, è richiesta invalidità pari o superiore all’80%.

Come detto, molto dipende dalla gravità del diabete. Diabete mellito con complicanze gravi: 91% – 100%; diabete mellito scompensato con complicanze moderate: 81% – 90%; diabete mellito in mediocre compenso con complicanze moderate: 71% – 80%; diabete mellito in buon compenso con complicanze moderate: 61% – 70%; diabete mellito scompensato con complicanze lievi: 51% – 60%; diabete mellito in mediocre compenso con complicanze lievi: 41% – 50%; diabete mellito tipo 2 insulino trattato non complicato scompensato: 31% – 40%; diabete mellito in buon compenso con complicanze lievi: 21% – 30%; diabete mellito tipo 1 in mediocre compenso glicemico: 11% – 20%; diabete mellito tipo 2 insulino trattato e tipo 1 non complicato: 6% – 10%; diabete mellito tipo 2 non complicato: 0% – 5%.

Attenzione, infine, a non confondere con l’invalidità civile, che spetta ai diabetici con un’età compresa tra i 18 e i 67 anni che non ha o ha pochi contributi: è disponibile se il reddito è inferiore a 5.391,88 euro per il 2023 e l’invalidità riconosciuta varia tra il 74% e il 99%.

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