Amanda Lear, l’amara confessione: “Oggi è umiliante…”, riguarda la sua carriera

Amanda Lear, misteriosa e affascinante showgirl, ha segnato gli anni ’80 con le sue canzoni e il suo carisma, ma nasconde qualcosa nel suo passato, qualcosa di cui si vergogna.

Amanda Lear, icona del glamour anni ’80, nasconde qualcosa nel suo passato che forse non voleva condividere. La sua vita segnata da peculiarità e originalità, già dall’inizio appare molto particolare. Infatti nasce in Cina, a Saigon, il 18 giugno. La sua vita rimane avvolta dal mistero fino ai suoi esordi come modella.

Amanda lear: umiliante verità
Cosa nasconde il passato di Amanda Lear (Ansafoto.it – ilecce.it)

Sappiamo però che è cresciuta in Francia a Nizza con la madre, e negli anni sessanta comincia la sua carriera da modella. Si distingue dalle altre bellezze per via della sua androginia, che colpì notevolmente il pittore surrealista Salvador Dalì, con il quale intraprese una relazione.

Nel ’73, dopo aver posato come modella fetish per la copertina di un album dei Roxy Music, attirò le attenzioni di David Bowie, noto artista britannico che all’epoca era all’apice della sua carriera, cominciando con lui una vera e propria storia d’amore, che la spinse nel mondo della musica. Durante la sua carriera da cantante ha venduto tra le 25 e le 30 milioni di copie.

Gli scheletri nell’armadio

La vita di Amanda Lear è stata variegata e affascinante, piena di personaggi stravaganti, icone della rivoluzione artistica dell’epoca, da pittori a cantautori, tutto ciò che richiedeva un estro particolare e tanta creatività girava intorno a lei, le sue fattezze cosi peculiari erano magnetiche.

Amanda lear: umiliante verità
Ecco l’oscuro segreto nel passato di Amanda Lear (Ansafoto.it – ilecce.it)

Ma nel febbraio del ’78 succede qualcosa. Sulle copertine di Playboy Italia compare proprio lei, Amanda, come mamma l’ha fatta. La showgirl dichiara che attrici cantanti, tutte volevano finire sulla rivista di Hugh Hefner. La regina della disco dance racconta come per l’America, all’epoca molto puritana, fosse un tabù anche vedere un ombelico.

Posare per Playboy all’epoca era un modo molto efficace di farsi pubblicità, in quegli anni poi scoppiò la rivoluzione sessuale, un movimento in cui si scardinavano i tabù riguardanti il sesso, cercando di normalizzare una delle cose più naturali di questo mondo. C’è anche da considerare che la rivista comprendeva anche interviste interessanti firmate da grandi autori.

La cosa particolare è che oggi questa potrebbe essere considerata una oggettificazione sessuale. La coniglietta di Playboy sicuramente non viene associata a nulla di gratificante, anzi potrebbe essere quasi umiliante, ma come dice la stessa Amanda: “All’epoca la cosa divertiva, e non bisogna nascondersi nell’ipocrisia, perché anche oggi, le cantanti si presentano nude sul red carpet per vendere dischi”

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